lunes, 20 de junio de 2011

ANNA BONARRIGO - POETISA SICILIANA

All'AMORE

All'amore che ho dato,
che ho perso,
che ho bramato,
che ho plasmato in statue di creta
e posto al sicuro,
all'amore che ho raccontato
fra le pagine grondanti di pianto,
all'amore accasciato all'angolo di una stanza
all'ingresso d'ogni giorno,
a quello abbandonato
ai bordi di una strada deserta,
all'amore che luccica d'entusiasmo
in quegli occhi innocenti
in quella pelle attecchita al sentimmento,
all'amore nascosto da uno scudo
palesato e mai trovato,
all'amore che parla in silenzio
all'amore folle e audace
svestito e fragile,
indifeso
eppure immenso
Sicchè d'amore puoi morire
vivere cibandotene
e non saziartene mai.
Donarlo ancora quell'amore
che malgrado tutto ama ancora

 

Passi

Ed erano giovani gambe leggiadre libere nei sentieri mai violati
sopra le vele stanche di soffiare aliti di pace
e s'oscurò la luce,
venne l'inverno a seppelire il candore
ed accennava disegni ingialliti
sopra la parete bianca.
Di pianto si sporcò la veste,
dell'erba impregnata di dolore,
ed ora lei riprese piano
l'incespicare di passi
stringendo tra le mani
un filo legato all'anima.


L'ALBA D'ORO

Per chi come noi
non si piega
al divenir nulla di ogni giorno,
al lento consumarsi
di cere bruciate dal fuoco
nelle sere abbracciate alla solitudine,
dove s'affaccia il rimpianto
e ritorna l'odore delle sue vesti rossastre.
Per chi come noi
poggia il pensiero
sulle fresche lenzuola che odorano di primavera
e dentro ad un sogno
impara a volare.
Per chi non s'arrende
al lento morire,
ai ritagli di cielo,
ad un lembo di terra,
all'amarezza sul fondo del bicchiere,
ad uno specchio troppo sincero.
Per chii come noi
stringe il cuoio ai fianchi
e le mani alla speranza
in quell'alba color dell'oro.

 

 

BELLA DI SERA

Le vie rideste dall'afa
ed un vento leggero,
ti fermi estasiata
e d'organze fiorite
si copre la pelle.
T'inebri in quest'aria colmata d'estate,
tu come lei
bella di sera.
Radici abbracciate alla terra
ed un raduno di rose
ti fa da cornice.
Non smetti d'emanar sospiri,
nell'alito tuo
quel dolce fluire d'essenze.
S'è persa la notte
dentro all'oblio dei tuoi occhi neri d'abbisso
Tu come lei,
bella di sera
di verde vestita
ed i lunghi capelli
come foglie librate al vento.
Ti muovi sinuosa
fra profumi di fiori candidi
e sleghi leggiadre delizie,
bella di sera

IL PENDOLO

Goccia dopo goccia
è lo scorrere del tempo,
si scioglie calma una candela accesa
mentre il pendolo di legno
squote forte
il suo scudo di rame.
Ad ogni battito del cuore
un rintocco della chiesa chiusa
e l'ultima donna col velo in testa
ha lasciato fuori le sue lacrime.
Portò con se una corona,
giorni persi dietro la vetrata
mentre le rughe si fecero righe per scrivere
e il vecchio pendolo
 dondolava ancora.

GAROFANI PORPORA

Un lungo vestito rosso scarllatto
ed i capelli ondulati.
Il primo treno del mattino,
il primo sogno da sfiorare.
Stoffe ricamate
e un futuro da cucire,
da rammendare.
Esile fanciulla eppure fiera
negli anni delle mine agguerrite,
la miseria fra le mai
e i tuoi figli nel tuo seno.
Lacrime d'asciugare,
sorrisi da donare
ed il tuo canto
la mia dolce nenia.
Ed eri eterna in quel balcone di pietre
cosparso di garofani porpora,
chiamavi il mio nome
ed io adoravo il tuo,
lo stesso nome
la stessa anima riflessa
nei miei occhi di bambina.
La tua mano ora fra la mia,
nell'ultimo tuo respiro
si perdeva il mio.
Mai si perderà il tuo nome,
e mai sfiorirà
quest'ultimo garofano,
tu vivi in me Anna.

L'ALBERO DELLA VITA

Giovane albero,
avrai tempo per divenir forte
mentre il tuo tronco
è ancora troppo esile
per resistere al maestrale.
Gioirai delle carezze del sole
ma tradito prenderai fuoco dal suo calore.
Non credere al sussurrar del vento,
esso funesto di piegherà al suo volere.
Sii fiero nel tuo dolore
e tenace nel combatterlo.
Guarda con orgoglio ai tuoi frutti
perchè saranno essi a parlar di te.
Volgi sprezzante i tuoi rami verso il cielo
e sfida le tempeste piu agguerrite
e li che capirai di esistere.
Vncerai all'aba del nuovo sole
che smetterà di divampare la tua chioma.
In te troverà una carezza un uccello
e un seme dimora nella tua corteccia
a cui racconterai di come un albero
è divenuto un uomo.

IL VIANDANTE

Mi son voltata
ed ho visto
ombra ricurva
su se stessa
cercare ciò che
non c'era.
Alzare gli occhi
ad un cielo
di marzo ribelle,
portare un fardello
colmo di speranze,
svuotare un calice
di vino
sopra la bocca
a voler lavar
d'orgoglio
le menzogne.
Ho visto lento
il passar del tempo
come viandante
in cerca di giaciglio
ed in un fienile
trovar dimora.
Non d'oro
e alloro
ma fragile carta
dove depose
ad uno ad uno
ogni suo dolore.


IMMENSA

E sei immensa,
immensa poesia dentro.
Fustighi l'innato fermentare
dell'inquieto vivere
e sommergi l'anima
d'ebbrezza e di bellezza.
Oltre quel mare dove naufrago,
oltre la siepe dove trovo pace
incontro te ad aspettarmi.
Prendi e pretendi
armi e disarmi
questa mia pelle nuda.
Ora sono tua
e tu sei mia
nel divenir tormento
e poi strumento,
impressa fra le pagine di vita
incidi il mio nome nella sabbia
e mai nel marmo.
Intessi la trama dell'essenza
con i fili sottili dei miei pensieri
e disegni lacrime e preghiere,
passioni e rimpianti
da narrare,
da strappare.
Di sussurri colmi il mio silenzio
e di urla lo squarci
fra le carezze d'ali d'angelo
per amarmi com'io
t'amo.

SIAMO ALITO

Cosa siamo?
Solo una sottile organza ci copre
e presto rivela chi siamo.
Glorie effimere
poggiate su di un podio sgretolato.
Gioie momentanee
come miraggi appesi
ad an un esile ramo d'albero.
Beltà riflesse
da uno specchio.
Viviamo in bilico
tra ciò che aneliamo
e ciò che rimpiangiamo,
ancorati al peso
di un corpo troppo pesante
eppure incapace di sorreggere
un'anima cosi' leggera.
Aspettiamo vendette
come soldati dietro la tricea
e poi piangiamo
nel buio di una stanza.
Sogniamo un giorno
di sole albe,
perchè di tramonti
ne abbiamo visti tanti.
Sovvertiamo una carezze
con l'offesa
e ci riempiamo
del pianto del nemico.
Calpestiamo l'indifeso,
l'emarginato,
reo di esistere.
Chi siamo?
Siiamo respiro,
siamo debolezza,
siamo peccato,
siamo perdono,
anime in tumulto
tenute in vita
solo da un alito.
In cerca di un sorriso,
un angolo di paradiso.


4 comentarios:

  1. Ad una donna speciale..... grazie a chi volesse scoprir di lei.. annA B.

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  2. pur avendole lette alcune,è gustoso riassaporarle.E' la prova del nove che sono altamente valide e coinvolgenti-.---Notte Anna
    EMC

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  3. chi l'ha detto che la sensualità è peccato? Forse un impotene ha lanciato anatema
    emc

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  4. impotente,pardon
    la sensualità è una componente essenziale dell'essere umano....da divider dal sesso come atto semplicemente fisiologico ma come compenetrazione di corpo ed anima:
    fusione sublime!
    emc

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